sabato 17 ottobre 2020

ROAD TO SASSOLEONE 3; INTERVISTA A CAPITAN FRANCESCA TANZI

 Ci siamo, l'ultima tappa della strada per Sassoleone tracciata su questo blog è con la nostra capitan Trilli Francesca Tanzi, la storia del San Giovanni, capitano e allenatrice amatissima, lo posso dire perché lo so bene, sia dalle compagne che da tutti noi dello staff, oltre che di ragazzi che ha allenato e allena.




Francesca è la donna spogliatoio, la mediatrice, colei che tiene alto il morale e protegge/mette in riga le compagne, oltre che un laterale di spinta che avercene!

Ciao Francesca, domenica per te è una giornata importante, la tua prima gara in serie A2, il coronamento (per adesso...) di un cammino che ti ha portato dai tornei provinciali fino al nazionale; come ti senti? sei emozionata?

Ciao Omar, per questa gara avevo già l'ansia quando abbiamo vinto il campionato, e ora che ci siamo provo un misto di apprensione, di voglia di giocare, l'ignoto di squadre e campionati tutti nuovi, non sappiamo come giocheranno, quanto saranno aggressive, e anche noi come potremo comportarci come squadra; quindi si, adrenalina a palla e da persona ansiosa di natura quando mancherà un'ora al fischio d'inizio avrò il magone, ma poi la voglia di spaccare il mondo prevarrà. E poi ci saranno anche i due arbitri in campo e avremo difficoltà sulle prime, dobbiamo capire come comportarci con queste nuove modalità di gioco.


Sei il capitano di questa squadra, e come detto sopra la meriti tutta in quanto sei la storia del futsal valdarnese, ma come sarà indossare la fascia in A2? La senti un po' pesante?


La fascia di capitano per me è una enorme responsabilità fin da quando la indosso, e ne sento senz'altro il peso, e non ritenendomi una grande giocatrice (NB; per me ti sbagli) ho patito un pochino la tensione di dover dimostrare qualcosa in più proprio perché sono il capitano, che poi non è sempre vero che il capitano deve essere anche il giocatore più forte, ma voglio dare qualcosa in più anche da un punto di vista strettamente qualitativo oltre che come capo dello spogliatoio.

Comunque si, sono emozionata di esordire in un torneo nazionale di uno sport semiprofessionistico, non gioco da tanti anni ma con me ci sono persone che praticano il futsal fin da bambine, e arrivare dove in fondo poche calciatrici riescono è un bel traguardo, un qualcosa di davvero gratificante, saranno momenti da ricordare.. 


Come è stato affrontare la preparazione per l'A2? da calciatrice esperta e allenatrice ti sei calata subito nella nuova realtà oppure è stato parecchio dispendioso sia a livello fisico che mentale?


No, per me non è stato difficile, perchè dal punto di vista atletico mi sono allenata tutta l'estate tenendomi in forma, come sai insegno anche zumba e sono insegnante di educazione fisica e per me allenarmi è il pane quotidiano, Daniele lo seguo bene quando allena e la stanchezza è stata solo mentale, ero un poco giù di testa in quanto lavorare sui nuovi movimenti è stancante, non si può avere tutto e subito, ma nelle prime due settimane ho faticato a far vedere quello che valevo e mi sono buttata un po' giù, ma era solo questione di ripartire.


Per finire; quest'anno sarà un campionato complicato a dir poco, con lo spettro covid che aleggerà sempre di più; da capitana, quanto è dura gestire lo spogliatoio e dare il buon esempio alle più giovani? E cosa ti aspetti dalla stagione in corso, pensi sinceramente che nonostante tutto sarà disputabile?

Sicuramente sarà un campionato complicato, già dai riscaldamenti ci potremo scaldare a gruppetti, ingressi scaglionati in campo, chi non gioca sarà a sedere con la mascherina, in uno sport di squadra tutta questa divisione non aiuta certo a fare gruppo e ci metterà a dura prova. Anche non poter andare a cena fuori e stare tutte insieme a causa di queste limitazioni l'intesa di gruppo ne risente.

Gestire lo spogliatoio non è facilissimo specialmente all'inizio e con questa situazione, nascono a volte piccole polemiche su ogni cosa, perchè viviamo gli allenamenti come uno sfogo e per stare insieme, e non potersi esprimere al meglio causa restrizioni crea una sorta di malessere che a volte si esterna con la squadra, che poi viste a mente lucida non hanno senso, ed è compito mio dare il buon esempio, non solo alle giovani ma a prescindere, anzi a volte sono le più esperte che in fase di stress tendono più a polemizzare, e nel mio piccolo credo di riuscire a svolgere bene questo compito.

Da questa stagione mi aspetto di vivere appieno questa nuova esperienza a prescindere dai risultati, di giocarsela appieno e anche se abbiamo una rosa ampia e non tutte saranno convocate la cosa non deve scalfire il gruppo, anche chi verrà convocata e non giocherà o giocherà poco  dovrà accettare la situazione, anche se ci saranno delle sconfitte bisogna prendere il buono e far tesoro degli errori, sempre che si riesca a proseguire e terminare questo campionato che si presenta davvero con parecchie incognite, come sappiamo se una di noi dovesse risultare positiva al virus tutta la squadra dovrà andare in quarantena, vedremo un po' quello che il futuro ci riserverà, l'importante è vivere appieno ogni partita che ci sarà concessa di giocare.

 Ed è quello che vi dico anch'io col cuore, domani non ci sarò con voi per motivi logistici e sarà una sofferenza, ma dovete pensare a ogni partita come all'ultima, e ciò vi incentiverà a dare il massimo, io ci credo in voi e in questo gruppo, altrimenti non avrei sposato la causa, non mi importa il risultato, ma che vi divertiate e usciate dal campo senza rimpianti. Un grande, grande in bocca al lupo, mitiche ragazze del sAn giovAnni cAlcio a 5!!!!!


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