E' una veterana di questo sport e del San Giovanni. Ha combattuto difendendo la porta dall'alto dei suoi 175 cm battaglie epiche, e quando il suo ginocchio le ha imposto uno stop ha contribuito in ogni modo a rendersi utile in altri modi, tifandoci dagli spalti appena possibile e poi iniziando con tenacia a riallenarsi, e ora è di nuovo parte della rosa, con tutta la sua umiltà e saggezza. Adorata dalle compagne, dallo staff e dai tifosi, stimata da tutti gli addetti ai lavori e tantissimo anche dall'addetto stampa, oggi vi presento sul blog Pianeta Sangio la nostra Spider Woman GIULIA LIGUORI!!! E' stato davvero un piacere farti qualche domanda, Giulia, e grazie per le tue risposte, non sei una che si espone molto e che preferisce lavorare e parlare sul campo, ma incontrarti in veste di intervistata è sempre bello per tutti noi.
Giulia, il giorno dopo che sono stato tesserato ti sei operata al ginocchio, e da quel momento ho sperato di vederti presto parte del gruppo per poi cantare le tue gesta; ora, dopo la riabilitazione e tanti allenamenti, ormai sei stabilmente convocata, in quanto elemento insostituibile per la squadra e lo spogliatoio; come è stato affrontare questo calvario? E come ti senti ora che sei di nuovo in gruppo?
Ciao Omar, effettivamente è stato un po’ come se ci fossimo dati il cambio! Tu dentro e io fuori :D L’operazione è andata bene, il chirurgo è stato davvero bravo e dopo un mese di stop ho potuto riprendere pian piano tutte le mie attività. Sono tornata ad allenarmi ufficialmente i primi di dicembre.
La squadra mi è mancata molto, forse persino più del calcio in sé.
Se dovessi dirti quale è stata la fase più difficile di quei mesi, non ti risponderei né l’operazione né la riabilitazione in sé, bensì lo stare fuori dal campo, lontano dalla mia squadra, a fare lo spettatore mentre le ragazze si allenavano e già disputavano le prime partite di campionato.
Ora spero solo di tornare presto al 100% e poter rimettere piede in campo al fianco delle mie compagne!
Questa è una stagione difficilissima per il Sangio, squadra neopromossa nel campionato più complicato (causa covid) di sempre, eppure nonostante tutto attualmente siamo in zona playoff; da cosa credi che il gruppo abbia preso questa forza? E quanto pensi di aver contribuito con la tua esperienza sempre al servizio della squadra?
Trovarsi a competere in un campionato di questo livello è già di per sé molto arduo e questa annata così atipica e travagliata rappresenta sicuramente una sfida per tutte le squadre che scendono in campo. Ovviamente noi non facciamo eccezione. Tuttavia, essere qui da neopromosse non è un deficit, bensì uno stimolo in più che ci spinge a fare del nostro meglio per essere all’altezza della situazione.
La forza il gruppo la prende dentro di sé: arrabbiandosi per una sconfitta ingiusta avvenuta dopo aver dato il massimo in campo; discutendo negli spogliatoi perché punti di vista diversi talvolta inevitabilmente si scontrano; rialzandosi dopo una partita persa per una rete subita all’ultimo minuto; credendo sempre tutte in un unico obbiettivo; cercando di incoraggiare una compagna di squadra con una pacca sulla spalla per un errore commesso in partita; abbracciandola perché stavolta non è stata scelta dall’allenatore per scendere in campo. La forza si prende credendo nelle capacità di ognuna e cercando sempre di darci supporto reciproco. A volte ci riusciamo meglio, a volte ci riusciamo peggio. L’importante è non smettere di provare. Personalmente, spero di essere stata in grado di trasmettere i miei incoraggiamenti alla squadra sedendo in panchina e applaudendo le ragazze perché stanno facendo un ottimo lavoro e mi rendono sempre più orgogliosa.
Parole meravigliose che sottoscrivo. Adesso parliamo di te; come ti senti adesso Giulia? Quanta voglia hai di esordire in A2, di prenderti il tuo posto al sole? E dove può arrivare secondo te questa squadra?
Fisicamente mi sento abbastanza bene, non al 100% sicuramente ma meglio del previsto. Mentalmente è un po’ un’altra storia. La voglia di esordire in A2 è tanta. Al tempo stesso però c’è anche un po’ di timore. Venire da un percorso diverso da quello delle mie compagne (operazione e riabilitazione non mi hanno permesso di prepararmi a dovere insieme a loro) mi fa sentire in difficoltà. Devo lavorare sodo per riacquisire pian piano la giusta fiducia.
Questa squadra può fare bene, anzi molto bene. Ha tutte le carte giuste, deve solo crederci. Quindi godiamoci questa esperienza cercando di divertirci il più possibile e prendiamo quello che viene. Sono sicura che potremo toglierci qualche bella soddisfazione.
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