lunedì 1 marzo 2021

SAN GIOVANNI - ATLETICO FOLIGNO 5-2; UN AZZURRO LUNGO UN SOGNO.

 

Ennio Flaiano diceva che in una vita i giorni che si ricordano sono 5 o 6,  e il resto fanno volume. Non so se questo possa valere anche per il calcio, ma penso proprio che la partita di domenica 28 febbraio contro il Foligno sarà una di quelle sfide destinate a rimanere ben impressa nella memoria sia di tutti coloro che l'hanno vissuta in prima persona che in quella degli spettatori che da casa hanno palpitato con noi.




Perchè una sfida vinta per 5-2 non deve ingannare; è stata una gara tesissima, in bilico fino a un minuto dalla fine e giocata alla grande da tutte le ragazze in quanto le umbre hanno dato a loro volta il meglio, un'orchestra guidata dalla fortissima Brasiliana Edicarla Bisognin che ci ha messo in difficoltà innumerevoli volte, e se la squadra non avesse girato davvero alla perfezione non avremmo mai avuto ragione di avversarie così forti; il massimo che spinge a dare un massimo ancora maggiore, è così che nascono le partite più che belle, EPICHE, come accaduto anche lo scorso 14 gennaio contro la Virtus Romagna.

Questa è comunque una vittoria figlia di un gruppo sempre più sereno e consapevole dei propri mezzi; a sei gare dalla fine ogni discorso salvezza è ragionevolmente chiuso, siamo in A2 anche per la prossima stagione alla faccia di chi  non ci credeva, e una volta avuta questa conferma il Sangio, come mi auspicavo, ha cominciato a divertirsi, a giocare sciolto, tranquillo, a regalare spettacolo; stanno arrivando goal sempre più belli, azioni sempre più orchestrate, chiusure sempre più efficaci, parate sempre più decisive; io ho avuto la fortuna di veder nascere tutto questo dallo scorso luglio, tutto il lavoro del Mister Scarpellini, del vice Gianluca Faraoni, della preparatrice Ilaria degli Innocenti, del nuovo preparatore dei portieri Alessandro Turchi (ovvero il giovanissimo portiere della squadra maschile che non potendo giocare si è reinventato di ruolo, in attesa di tornare alla grande in campo) una A2 che come tutte le cose immense affascina e intimorisce al tempo stesso, e che adesso è diventata casa nostra, come diceva Simenon "Ognuno ha bisogno del suo tempo per adattarsi a un nuovo mondo e scavare una tana adatta a lui" e adesso il nostro spazio è costruito, ci muoviamo in un territorio conosciuto, di cui ormai conosciamo la geografia e nel quale siamo a nostra volta oggetto di studio da parte delle altre squadre che ci rispettano sempre di più.

La partita contro il Foligno è stata fin da subito una battaglia, senza un momento di tregua; dopo un minuto la fantastica 22 delle folignati Sofia Pellegrino lascia partire un bolide a giro che si stampa sull'incrocio dei pali, il Foligno aggredisce e fa la partita, ma il Sangio contiene e riparte e trova per primo il goal al minuto 10; Maria Costanza Aterini, che non ha segnato ma è stato come al solito il motore e il cuore pulsante di questa squadra, prende palla, la porta avanti e invece di tirare la appoggia splendidamente a Borghesi che insacca di giustezza allungando in classifica marcatori a quota 21. 

Le umbre non ci stanno, si dannano e ci mettono alla frusta e noi rispondiamo colpo su colpo, e solo due portieri straordinari come la nostra Valeria Mazzola e Elisa Santi non permettono al punteggio di diventare subito un over. 

Ma è il Foligno che a 3 minuti dalla fine, grazie alla sua fantastica numero 5 Bisognin, che trova il pareggio con un gran goal, un destro sotto l'incrocio che nemmeno col pensiero era intercettabile.

Squadre che vanno a riposo sull' 1-1, e un 9 in pagella a tutte diamine, a Mazzola, Santi, Boerghesi, Bisognin, Aterini, Corboli, Tanzini, Narcisi e tutte le altre interpreti.

Ne manca una delle nostre, direte? eh si, manca la MATTATRICE, la woman of the match, colei che ha scritto la sua (si spera prima) pagina di storia nella sua A2, ovvero Eleonora Innocenti, per la quale ho un confessato debole fin da questa estate; di lei mi piace la grinta e la foga che però non è mai cattiveria gratuita, il suo esultare per un recupero come se avesse segnato, è il tipo di giocatrice destinata a diventare l'idolo del palazzetto, quando potremo tornare a riempirli e tutti voi palati del futsal verrete a gustarvi il Sangio. 

Ebbene Eleonora, che in campo fa veramente di tutto escluso parare, decide questa volta di mettersi anche a segnare, lo ha già fatto in stagione ben 7 volte ma stavolta vuole esagerare; i goal sono spettacolari tutti ma è quello del 2-1 destinato a restare nei ricordi; cross chilometrico della solita Aterini ed Eleonora decide di imitare il Van Basten della finale dell'europeo 1988 contro l'URSS colpendo al volo a mezza altezza e regalandoci un arcobaleno che va a depositarsi in rete, imparabile per chiunque; davvero una segnatura eccezionale che in telecronaca mi ha tolto il fiato.

Da quel momento, coadiuvata da una squadra eccezionale in ogni frangente, Eleonora è stata la nostra Re Mida, tutto quello che faceva diventava oro; il 3-1 lo segna con un destro chirurgico rasoterra, il 4-1 ribadendo in rete una respinta di Santi su Borghesi e il 5-1 di testa sempre su tap-in, stavolta di testa, su bolide di Borghesi respinto in area.

In mezzo un altro grande goal folignate di Bisognin dopo una grande azione con Ferroni e uno straordinario doppio miracolo di Mazzola.  Ma è solo sul 5-2 finale, arrivato a un minuto dalla fine, che possiamo veramente dire "E' finita" perchè ribadisco, le umbre ci hanno creduto fino alla fine. Inoltre partita di grande lealtà dentro e fuori dal campo, ci tengo a salutare le ragazze e le dirigenti per la loro gentilezza e simpatia, augurando loro um bel finale di stagione.

E adesso? adesso ci sono due montagne himalayane da scalare, TikiTaka e Virtus Romagna, ma la gara col Foligno è stata quella della conferma di ogni maturità. A sei partite dalla fine siamo quinti a soli 3 punti dal quarto posto e a 5 dal terzo, ma il nostro scudetto lo abbiamo già vinto, perchè ogni avversario adesso ci teme e ci rispetta. Certo, è definitivamente finito il tempo delle mele, quello in cui si aveva l'alibi della neopromossa che mancava di esperienza, ma crescere come squadra e come società comporta anche questo. La scorsa estate è ormai lontana, e guardo a quel Sangio come Pinocchio diventato un ragazzo guarda il burattino inanimato che un tempo era stato, ovvero con sollievo per non essere più tale ma anche con tenerezza, perchè non ci scorderemo quello che abbiamo fatto tutti insieme partendo da zero con umiltà, poche parole (esclusi i miei pipponi ovviamente...) e tanti fatti; l' A2 si è ormai colorata anche di azzurro, il nostro.


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