lunedì 8 marzo 2021

TIKITAKA PLANET FRANCAVILLA - SAN GIOVANNI 8-1; UN'AMARA MEDICINA.

 

Un campionato è fatto di varie realtà, ci sono le partite che ti giochi alla pari, quelle che in cuor tuo sai di dover vincere perchè alla portata e quelle in cui sai che l'avversario è più forte, o comunque sta attraversando un momento di grazia, e allora hai due strade; lo affronti cercando di buscarne il meno possibile (Ma in questi casi la sconfitta è praticamente certa) o ci credi e te la giochi, rischiando sia di fare il colpaccio che di subire un passivo pesante.

In Abruzzo con il Pullman Autolinee Fabbri.

E il San Giovanni ha scelto questa seconda opzione contro il formidabili ragazze del Tikitaka, sempre più prime, sempre più dominatrici del girone, partite in sordina ma, come una perfetta macchina da guerra, infermabile una volta azionata. Queste ragazze abruzzesi sanno solo vincere, solamente la Virtus Romagna, che non a caso è l'unica possibile rivale (anche se il lanciatissimo Firenze potrebbe inserirsi nella lotta...)  per il primo posto che vorrebbe dire A1, è riuscita ad arginarle, ma per tutte le altre incocciare il Tikitaka, da molte domeniche, è voluto dire sconfitta. 

Ma nonostante questo il Mister e le ragazze sono andate li, seppur con l'assenza della fondamentale Aterini, per giocarsela a viso aperto, perchè il San Giovanni non ha paura, gioca, gioca sempre. E giocarsela è anche il miglior modo di rispettare un avversario, che non siamo più Davide contro Golia, eravamo la quinta forza del campionato contro la prima, e provarci era legittimo. Poi succede che ci sia una fuoriclasse assoluta come Gloria Verzulli in giornata di grazia, che Paolini, Pastorini e altre eccellenze girino alla grande, e dopo pochi minuti ti ritrovi sotto di due reti. Ma dovevamo continuare a giocarcela, sempre, poichè di reti a volte ne abbiamo rimontate anche 3,crederci ancora e ancora soccombere, rialzarsi e provare a ferire nostra volta, e soccombere di nuovo, con qualche errore di troppo e lucidità sempre minore, ma senza arrendersi mai.

Però alla fine di questo 8-1, intervallato da note liete come un goal splendido di Ilaria Borghesi arrivato sullo 0-6, e dall'esordio stagionale della nostra portierona Giulia Liguori, anima e simbolo Sangio, ci siamo guadagnati una grande cosa; il rispetto di un avversario superiore ma che ci ha riconosciuto di aver lottato. E quindi credo che  questa trasferta abruzzese non sia da ricordare e archiviare solo come la peggior sconfitta stagionale, ma sia anche una lezione, certamente molto severa e che non ci meritavamo ma che fa comunque bene ricevere, sono le partite che lasciano l'amaro in bocca ma ti aiutano a crescere, come quelle medicine disgustose per le ossa che ti danno da bambino.

E anche dai nostri tifosi, quelli affezionati, che con noi hanno trovato un punto di riferimento, sono arrivati abbracci, carezze; ci hanno fatto bene, perchè una squadra si ama quando vince ma anche quando perde giocandosela senza timore.

Domenica ci attende un altro confronto difficilissimo a Rimini contro le ragazze della Virtus Romagna (che ieri casualmente abbiamo incrociato in autogrill, per un incontro simpaticissimo che ha fatto piacere a tutti) con qualche effettivo in forse, ma ogni partita ha una storia diversa, partiremo da 0-0 e la affronteremo senza timori reverenziali di sorta, che poi è l'unico modo di tenere testa alle grandi e di crescere come collettivo. 

Forza Sangio, testa e cuore!!.

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